Tra le novità
della "Buona Scuola" e le norme avviate nella Legge di
stabilità si comincia il delinearsi un possibile percorso verso
l'organico funzionale delle istituzioni scolastiche. Se n'è parlato da
tanto tempo e sono stati svolti a livello provinciale, regionale e
nazionale numerosi seminari di studi, convegni, riunioni, progetti, ma
tutto è rimasto in aria. Ora la necessità di risparmiare ha segnalato
l'urgenza ed eliminando112.000 supplenti, il Miur risparmierà 350
milioni di euro come scrive Paolo Damanti su Orizzonte Scuola,
conteggiando i contratti delle supplenze brevi che assommano a 51mila
nella scuola dell'Infanzia e Primaria, 31.500 nella scuola secondaria
di primo grado e 35.700 nella scuola secondaria di secondo grado.
L'Organico funzionale abbatterà i costi delle supplenze brevi, che come
abbiano più volte segnalato, sono inefficaci sul piano didattico,
auspicando il "supplente stabile" specie per la scuola dell'infanzia e
primaria.
La chiamata di una supplenza impegna tempo e personale (telefonate,
fonogrammi, nomine, contratti...) e poi per poche ore di servizio
scolastico, spesso circoscritto alla vigilanza e improduttivo ai fini
della didattica e dell'apprendimento.
Ancora oggi l'autonomia scolastica, tanto attesa e celebrata, stenta a
decollare, perché priva di risorse economiche e di una reale autonomia
amministrativa.
L'organico funzionale costituisce il cuore dell'autonomia perché
significa "risorse umane" valide e certe.
L'istituzione scolastica secondo la tipologia di ordine di scuola,
d'indirizzo e di organizzazione, elabora un piano di organico indicando
il personale necessario per svolgere nel modo migliore la "mission
educativa", interagendo con il contesto territoriale ed elaborando un
servizio scolastico efficace ed efficiente.
Il numero delle risorse necessarie diventa indicativo per l'organico
funzionale, così da consentire alla scuola di poter essere veramente
"autonoma" e certa di conseguire traguardi e obiettivi, sviluppando
negli studenti le competenze necessarie.
Ad esempio per gli istituti comprensivi che hanno docenti dei due
ordini di scuola, ma spesso con le medesime competenze disciplinari
(docenti laureati in lettere) è uno spreco dover ricorrere per due ore
ad un docente di Lettere in servizio in più scuole, esterno, che viene
a scuola solo per due ora la settimana come un "forestiero" ed estraneo
alla vita scolastica, mentre quelle due ore potrebbero essere assegnate
ad un docente interno dell'Istituto. (anche se del settore della scuola
primaria)
Si eviterebbero così gli spezzoni di ore e l'economia delle
risorse costituisce una ricchezza di potenzialità e di didattica
efficiente.
L'assegnazione delle cattedre e lo sviluppo organizzativo della scuola
costituiscono i capisaldi dell'organico funzionale che proprio nel nome
indica efficienza e produttività.
La valorizzazione delle competenze professionali, che nella scuola
primaria da anni è stata alimentata dall'organizzazione modulare, ed ha
determinato tante spese per la formazione dei docenti nelle singole
discipline, ora tende a scomparire e spesso si constata che ci sono
docenti, chiamati a svolgere compiti d'insegnamento nei quali non hanno
maturato esperienze didattiche significative. In alcune realtà
scolastiche, dove anche il dirigente ha creduto nella professionalità
dei suoi docenti, assegnando le cattedre per classi parallele è stato
possibile, invece, mantenere la specificità delle competenze didattiche.
L'organico funzionale inoltre consente di assicurare la continuità
dell'organizzazione delle classi a tempo pieno o prolungato, senza
dover ogni anno aspettare autorizzazioni e assegnazioni che risultano
provvisorie e prive di continuità.
L'organico funzionale, strumento indispensabile per l'autonomia
scolastica, consente di progettare e di mettere in atto tutte le
intenzionalità educative, favorendo lo sviluppo delle attività e
iniziative didattiche in continuità e in un progressivo miglioramento
nella qualità.
Sarà compito del Dirigente e degli Organi collegiali dell'Istituto
pianificare la quantificazione delle risorse necessarie, puntando sulle
risorse interne già esistenti e valorizzandole al meglio.
Nella logica dell'organico funzionale anche gli spostamenti o
trasferimenti dovranno essere finalizzati e motivati da piena
conoscenza e condivisione della progettualità dell'Istituto.
Si sono registrati ad esempio casi di trasferimento in scuole a tempo
pieno o prolungato di docenti che non possono svolgere attività di
servizio in orario pomeridiano e quindi l'efficacia dell'azione
didattica ne risulta profondamente compromessa.
L'identità e la specificità della scuola dovrebbe caratterizzare la
motivazione della scelta per gli eventuali trasferimenti o passaggi.
Ben venga l'organico funzionale, ma occorre aprire la mente e il cuore
ad una visione di scuola che va ben oltre le strette esigenze personali
o i diritti sindacali, reclamati quando fanno comodo.
Un organico potrà definirsi "funzionale" se consegue prima e meglio gli
standard di qualità e di efficienza nell'ottica del miglioramento e
della crescita della scuola.
La partita è avviata, cominciamo a segnare il primo goal.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it